QUASI UN COLLAUDO IN GIRO PER L'ITALIA
Personaggi ed interpreti:
Lui (l'aereo) : Candiana GV1 autocostruito con motore FIAT FIRE 1200 94 cv. avionizzato JEOF
I Proprietari : Danio Pedrazzini e Sergio Vedovelli
1° Pilota : Danio Pedrazzini
2° Pilota/nav : Marco Arfelli
Le comparse : Carlo, G.P., Umberto
Località : Mantova Aviosuperficie S.Silvestro
Prologo
Sabato 28/8 (mattina)
Danio : Ho una settimana di ferie e l'aereo che finalmente va
bene (almeno spero !). Andiamo in giro due o tre giorni ?
Tutti : Troviamoci questa sera che decidiamo.
Sabato 28/8 (sera)
Le comparse : Ma..., Io..., Però..., Il lavoro..., Il vapour-lock...
Sergio : ...Devo fare il trattore che mi è entrato oggi ...
Marco : Pronti
Danio (rivolto a Marco): Bene, allora ci troviamo noi due lunedì alle 9.
1° GIORNO Lunedì 31/8
Ore 9. Si estrae l'aereo, si caricano i bagagli: borsa per la
navigazione, picchetti e martello, tanica da 25 lt e pompetta elettrica
per il travaso, 2 borse personali, macchina fotografica del Danio,
Telecamera di Marco, Tenda ... cavolo! non ho preso il sacco a pelo!
Danio: Bravo!
Marco: Vado a prenderlo?
Danio: E' lo stesso, lasciamo a casa la tenda... tanto dormiamo in
qualche agriturismo (rischieranno di diventare le ultime parole famose).
Chiudiamo i cancelli e facciamo gli ultimi controlli: porte...chiuse;
cinture...allacciate; comandi...liberi; flap...1 tacca; temperature...OK
benzina...mezza Come mezza!? Sì, perchè questo assomiglia più a un
Tanker che a un ultraleggero!
Danio: Abbiamo voluto esagerare: 4 serbatoi alari da 45 litri cadauno, però usiamo solo quelli interni.
Finale...libero. All'alba delle 10.30 il Candiana si alza leggero (si fà per dire) e mette prua 130° per Ozzano (evitando CTR di Bologna).
Proviamo vari assetti e velocità per testare il motore e ci
stabilizziamo a 500 piedi a 160 Km/h con 5.500 giri.
Danio: Non mi sembra vero; dopo mesi di tribolazioni causate dalle
centraline elettroniche, finalmente con queste nuove centraline il
motore gira che è una meraviglia!
Ore 11.10 breve sosta a Ozzano con piccolo rifornimento di 20 litri (non si sa mai!), telefonata a Bore di Chienti per avvisare del nostro arrivo e decollo con prua 120°.
Voliamo tra la via Emilia e l'autostrada per
evitare ATZ di Forlì e Cervia, fiancheggiamo S.Marino e puntiamo su Bore
(130°) evitando ATZ di Falconara.
La giornata è stupenda, il motore ronza che è una meraviglia e quindi ci godiamo lo spettacolo con motore
a 5200 giri a 140-150 km/h.
Marco : Ma non avevi detto che usiamo solo i serbatoi interni? Come mai
c'è benzina in quelli esterni?
E così il Danio scoprì che non era il
motore che lui credeva mangiare troppo (20 l/h) a far fuori la benzina ;
ma era l'aereo che faceva scorta per i tempi magri travasando dagli
interni agli esterni!
Commutiamo i rubinetti sui serbatoi esterni per
togliere peso inutile e alle 13.10 posiamo le ruote sul biliardo che è
la pista di Bore.
Non facciamo in tempo a parcheggiare che arriva
l'ospitalissimo presidente Mario che ci accompagna a pranzare nel suo
Hotel San Crispino. Penne alla puttanesca e ottimo agnello con buon
vino, dopodichè il solito Mario ci riaccompagna alla pista passando per
un distributore dove riempiamo la tanica da 25 litri.
Saluti e ringraziamenti e intanto che si travasa la benzina ci mettiamo
sotto l'ala (anche a questo serve l'ala alta!) e tentiamo di comunicare
con la Masseria Modesti. Facciamo svariati numeri senza riuscire a
capire se la pista è agibile e se possiamo fermarci a pernottare (manca
il responsabile... non c'è il proprietario... ecc.) e pertanto Danio
decide di provare a Vieste (Falchi Grigi) dove trova Aldo che ci
promette assistenza in campo all'ora prevista (19 circa).
Decollo e rotta 155°. Tuo...Mio e fiancheggiando l'autostrada arriviamo a Roseto degli Abruzzi dove buttiamo un occhio (anzi due) per vedere il campo di Rainbow senza esito (so cosa si può pensare! ... ma almeno uno dei due occhi era sicuramente sobrio perchè io sono pressochè astemio!).
Ci allarghiamo per evitare ATZ di Pescara e costeggiamo questa volta sul mare godendo un paesaggio notevole che grazie all'ottima visibilità
ci permette di ammirare anche le isole Tremiti (se ci fosse un po' più
di tempo... quasi quasi...).
Arriviamo in quel di Vieste alle 19 e
vediamo un Tucano in atterraggio; facciamo un avvicinamento e ci
troviamo la collina con vigneto davanti e il sole negli occhi in un
gioco strano di luci e ombre ... mica tanto bello! Nella foto sembrava
meglio e noi non abbiamo ancora la padronanza del mezzo per atterraggi
corti e manovre strette!
Facciamo un secondo passaggio e decidiamo
all'unanimità che è il caso di abbandonare e puntare su Masseria
Modesti. Guardiamo il sole ... non tanto alto! Stimato all'arrivo ...
50'... non poco!
L'aria è calma, il motore gira pulito, le temperature
sono OK... tagliamo il Golfo di Manfredonia per accorciare e puntiamo
diretti. I giubbini? ... sono rimasti a casa! ... Bel colpo!!
In mezzo al golfo si ode all'interfono un "Io me la faccio sotto"; non
indaghiamo e proseguiamo; in vista di Margherita di Savoia (15 minuti
trascorsi e 45 capelli bianchi in più a testa) lanciamo un'occhiata al
sole ... sempre più basso! Stimato ... 30'... rischiamo di arrivare con
poca luce in zone sconosciute!
Non chiediamo troppo alla fortuna!
Decidiamo di cercare con calma un fuori campo. C'è una striscia verde a ore 1 ... bella ... ci abbassiamo ulteriormente e ... cavolo! è pieno di
gettini bassi per l'irrigazione! ... Danio a ore 4 vede un campo incolto
e io a ore 9 una strada bianca che arriva al mare. Valutiamo il campo
... sì! può andare ... qualche ciuffo d'erba un pò alta ma può andare.
Aspetta! andiamo a vedere anche la strada!
Una casa diroccata e una
pianta verso sud ... mare a nord ... una leggera curva in mezzo ma bella
larga e piatta.
Rivediamo un attimo ... perfetta!! Brezza di mare e
quindi dobbiamo scendere saltando la casa e la pianta ma con riattaccata
senza problemi. Flap 1 tacca ... 1 tacca, seconda tacca ... 2 tacche,
va bene così ... sei perfetto ... e le ruote toccano senza rimbalzi ...
Fossero così alcuni campi! Rulliamo sino in fondo e parcheggiamo a 30 m
dal mare (anche questo è il bello degli ultraleggeri!!). Picchettiamo
con coda al mare e a ridosso di un arginetto e pensiamo finalmente a
noi.
Ci incamminiamo verso il paese (2/3 km) ma percorsi 200 metri
vediamo un contadino che accudisce i pomodori. Scusi!... siamo appena
atterrati sullo stradello vicino ... è sicuro l'aereo lì ?
Ma! questa è zona poco raccomandabile! Comunque, tornate al campeggio
chiuso che avete appena passato e chiamate Mosè che è il guardiano
Albanese; forse vi può dare un'occhiata!
Grazie. Troviamo Mosè che ci conferma la zona poco sicura; parliamo un
pò ed alla fine, evidentemente mosso a compassione, ci offre un bungalow
per la notte e ci porta dal Gigi (gestore del bar, che quest'anno è
l'unica cosa rimasta aperta e che chiude definitivamente domani! La
fortuna è dalla nostra!).
Il Gigi, rinunciando al suo programma
preferito, riapre il bar e mentre andiamo a recuperare tutti i bagagli,
ci prepara due panini con salame e formaggio (siamo gli unici clienti
della giornata!).
Addentiamo i panini e vediamo in lontananza i fari di un'auto che si
avvicinano all'aereo. Ci facciamo prestare una torcia e ci incamminiamo
verso i fari (che sono puntati sull'aereo).
Cercando di renderci
visibili senza puntare la torcia troppo in alto, arriviamo all'aerero e
ci accorgiamo che sull'auto è stato acceso un lampeggiante blu. Sono due
guardie di finanza che, quando siamo a pochi metri, ripongono le pistole
nel fodero (tenendoci sopra la mano) e ascoltano le nostre spiegazioni.
Il più vicino, ormai tranquilizzato, ci suggerisce molto gentilmente di portare l'aereo più vicino al paese (no comment!).
Si avvicina anche l'altro (era rimasto un pò più indietro, a ridosso
della macchina) che ci informa di averne viste di tutti i colori in
quella zona; ma un aereo proprio non gli era mai capitato!
Danio chiede un consiglio su come trascorrere la notte e gli viene
risposto che converrebbe darsi il cambio e rimanere vicino all'aereo.
Marco: ma non è che se magari capita qualcuno e ci trova in zona sia
peggio? ... Sì forse ha ragione lei!
Marco : anche perchè Mosè ha detto che eventualmente butta un occhio lui
... Mosè il guardiano? Non fidatevi troppo di lui, fa parte del giro!
BINGO ! Ci garantiscono che comunque avviseranno la centrale di modo che
la pattuglia che monterà dopo (loro smontano a mezzanotte) sia informata
e possa dare un'occhiata. Ringraziamo, salutiamo e ritorniamo al camping
facciamo due chiacchere con Mosè che è molto cordiale e ci dice di stare
tranquilli e andiamo a letto (sai che dormita!). Dopo un pò si sente una
risata; è Marco che immagina la faccia dei finanzieri alla vista
dell'aereo.
Danio: Ridiamo domani!
2° GIORNO Martedì 1/9
Alle 7.30 ci alziamo, ci bagniamo gli occhi con l'acqua salata e andiamo
a controllare l'aereo. Tutto a posto e in ordine; torniamo al bar e
troviamo Gigi che è già stato in paese (col vespino!) a procurare le
brioches fresche e la tanica di benzina (questa si chiama efficienza !)
Riportiamo i bagagli all'aereo e mentre carichiamo, Gigi fà il
secondo giro col vespino per prendere una seconda tanica di benzina.
Contattiamo Volo Molise per avvisare del nostro arrivo (verso le 11),
facciamo gli ultimi controlli (compreso il sopraluogo alla strada per il
decollo!), diamo una mancia adeguata al disturbo (non ci hanno chiesto
nulla!) e ... via dall'elica! ... non c'è un cane; flap ... 1 tacca; ...
vai!
Decolliamo alle 10 senza la minima scossa e facciamo un passaggio
per salutare i due simpatici e cordiali amici. Grazie Gigi e Mosè; se
non ci foste stati voi !
Mettiamo rotta 270° e dopo aver superato l'ATZ di Foggia puntiamo
diretti su Volo Molise sorvolando creste adornate da generatori eolici
(stranamente fermi malgrado il discreto vento).
Troviamo senza problemi il campo e posiamo le ruote nel momento in cui arriva l'auto del
Presidente Nicola che ci mostra la Club-house e ci offre birra alla
spina! Veniamo accompagnati al ristorante "Le Cupolette" (4-5 Km) dove
ci viene servito un ottimo pranzo con le specialità locali (non ne
ricordo il nome ma la bontà sì!). Ce la prendiamo comoda ed alla fine
veniamo riaccompagnati alla pista da un cameriere, non prima di aver
riempito la solita tanica da 25 litri (benzina ! no vino !)
Solita telefonata di preavviso a S. Terenziano (stimato ore 17-17.30) e
decollo verso le 15 puntando su Isernia (300°) per evitare le cime più alte; ci portiamo comunque a 1500 m in una discreta turbolenza e giunti in vista di Isernia viriamo seguendo la valle per tagliare poi
attraverso il passo Annunziata Lunga (almeno credo!) e seguire quindi
l'autostrada (abbassandoci ed evitando ATZ di Frosinone, Ciampino e
Guidonia!) sino al Club Arrow dove ci fermiamo per una breve sosta.
Il tempo di bere una bottiglia d'acqua, sbrogliare una manica a vento
incastrata nell'anemometro della torre, osservare l'ottimo cablaggio di
uno Sky Arrow in fase finale di costruzione e via per nuovi cieli.
Seguiamo la stupenda valle del Tevere a circa 600 m (di altezza o
altitudine? Boh! non ricordo come avevamo tarato l'altimetro!) e
fiancheggiando il lago di Corbara arriviamo sino a Todi (al quale
dedichiamo un bel 360°); proseguiamo per pochi minuti e ci troviamo di fronte la portaerei di S.Terenziano. Mio ... tuo.
Facciamo un primo giro di controllo; 500 metri di lunghezza con
avvallamento centrale a 500 m di quota e a strapiombo sulla vallata
incutono un certo rispetto!
Danio: Io non sono mai atterrato su una portaerei! Vado dal monte
Marco: Sei tu il comandante!
Flap 1 tacca ... 1 tacca; seconda tacca ... 2 tacche; siamo alti ...
decisamente; riattacco ... sarà meglio!; via i flap ... via; e due
secondi dopo ci ritroviamo ancora a 500 metri da terra (però ... è
divertente!).
Il comandante decide di passare all'appontaggio: flap 1
tacca ... 1 tacca; seconda tacca ... 2 tacche; sono alto ... no che vai
bene. Tocchiamo terra in discesa e quindi ci vediamo un pò veloci ma
poi c'è la salita che riporta tutto nella norma; siamo appontati!
Ci vengono subito incontro il Presidente ed altri personaggi che
dimostrano un gran interesse sia per l'aereo che per il motore che non
conoscono affatto.
Facciamo una bella chiaccherata e decliniamo poi
l'offerta di essere accompagnati in albergo che dista appena 300 metri.
Picchettiamo l'aereo con calma e ci incamminiamo a piedi verso l'Hotel
"Dei pini" (realmente immerso nella pineta), dove ritroviamo il
Presidente (proprietario dell'albergo) che ci offre subito da bere.
Entriamo in camera e ci giochiamo il matrimoniale che tocca al
comandante mentre a me spetta il lettino singolo (sono o no il secondo?)
Ci facciamo una doccia rigeneratrice e ci rilassiamo una mezz'oretta per
poi scendere a cenare e a fare una passeggiata per il paese (che è tra
l'altro di sagra).
Alle 10.30 ci corichiamo e recuperiamo pure il sonno
della notte precedente!
3° GIORNO Mercoledì 2/9
Ci alziamo verso le 8 e scendiamo per la prima colazione; dopodichè il
Presidente ci riaccompagna al campo e ci riempie due taniche di benzina
prima di salutare ed andarsene per un appuntamento (omaggiandoci pure di
una terna di vini locali!).
Con calma spichettiamo, carichiamo i bagagli e riforniamo; facciamo i
soliti controlli prevolo e ci portiamo in testata pista lato collina.
Ore 10; flap ... 1 tacca; pronto? ... vai! e a metà pista stacchiamo
le ruote per vedere subito dopo la terra 500 metri più sotto (è una
senzazione insolita per noi!).
Saliamo leggermente (800 m) e puntiamo su Ciannocio da dove (mantenendo
la quota) seguiamo l'autostrada e quindi la valle dell'Arno costeggiando
Pratomagno per evitare CTR di Firenze. Seguiamo il confine del CTR nel
portarci su Barberino del Mugello (passando sull'autodromo).
La visibilità è ottima e viaggiamo in una piatta che sembrerebbe strana
per l'Appennino; facciamo quota (1500) puntando su Modena dove decidiamo
di pranzare. Troviamo qualche battuffolo che viene contro di noi e
cediamo alla tentazione di attraversarne uno.
Alla fine dell'Appennino ci troviamo immersi in una "fogna" che ci toglie quasi completamente la vista del terreno; cominciamo a scendere 3-4 m/s e dopo qualche istante vediamo sfrecciare un Tornado (ali quasi completamente chiuse) a circa 200 metri di distanza sotto di noi stessa direzione leggermente a destra.
Continuiamo la discesa e cominciamo a ballare; ci
stabilizziamo sui 250 metri sempre immersi in una foschia che rasenta la
nebbia e decidiamo di proseguire per S.Silvestro dove posiamo le ruote
alle 12,05.
Siamo a casa! Pranzo alla "Paranza" e fine del viaggio.
Epilogo
Circa 1600 Km percorsi in 11 ore di volo con un consumo di 190-200 litri
(17-18 l/h) ad una velocità media di 145 Km/h e con 5 campi visitati (e
un fuori campo); (Contaore 12 con consumo medio di 16-16,5 l/h).
Non male per un quasi collaudo!
Abbiamo ovunque trovato una disponibilità ed una accoglienza che
vorremmo sempre ricevere ma che spesso non diamo!
E' un'esperienza che farebbe bene a molti!
Grazie a tutti e ... a buon rendere (speriamo!).
By Arf