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16-18 Febbraio 2008 - Ospedale S.Orsola (BO)
3 Ricoveri in Day Ospital per Alcolizzazioni



Lunedì 16 febbraio   = Sono il primo ad essere "trattato"; alle 9,30 sono già in sala eco con una giovane bionda che si interessa molto attentamente al mio fegato esplorandolo millimetro per millimetro e scattando "una foto" ogni tanto. Nel frattempo il "contramal" affluisce lentamente dalla flebo.
Quando tutto è pronto, arriva la mia "laureata in superalcoolici" (unica in tutto l'ospedale e continuamente richiesta tra una sala e l'altra!) che, dopo pochi minuti, ... : "Dammi un 15 a 3 fori" ... "un respiro profondo ... trattenga il fiato ... male? ... ancora un attimo ... bravo ... per oggi abbiamo finito; domani una ulteriore "rifinitura" e concludiamo".
Mi ha iniettato 2 cc di alcool ed è soddisfatta del risultato; non ci sarà bisogno del terzo intervento, poi controllo tra un mese. Sono le 10, sino alle 16 non mi posso muovere dal letto; domattina alle 9 devo essere ancora presente ... decidiamo di fermarci a Bologna per la notte e cerchiamo, dalla lista fornita dall'ospedale, una vicina sistemazione per la notte.
Gli alberghi partono da circa 60-80 euro ma in lista vediamo delle "Case di accoglienza" che offrono camere a due letti (con servizi) per 20-30 euro.
D'accordo, non è compresa la prima colazione ... ma tanto io non la posso fare! Per una notte si può provare! Mentre io rimango coricato a ... farmi passare la sbornia, la moglie va ad effettuare un sopraluogo alla Casa di S.Francesco/Santa Clelia (a circa 500 metri) per verificare che la camera e sopratutto la biancheria sia quantomeno pulita.
Ritorna soddisfatta, la cameretta ha due letti separati i servizi ed addirittura la televisione, è dignitosa e pulita completa di asciugamani freschi di lavanderia! Volendo si può anche usufruire della cucina (con frigorifero), della camera da pranzo, della lavanderia (con lavatrice) e dei servizi con bagno/doccia che sono in comune con gli altri ospiti. Il tutto per l'impressionante cifra di ... 10 euro a testa! Penso ai familiari di malati e trapiantati costretti a lunghi periodi di degenza (e sono tanti); queste sono iniziative aprezzabili e meritevoli che dovrebbero essere presenti in ogni città e che invece purtroppo non mi risultano molto diffuse.
Trascorro le sei ore fatidiche senza alcun problema ma con frequenti "abbioccate"; l'infermiera barista mi concede la "libera uscita", cena leggera (mi permette la pizza ma ... esclusivamente margherita!) e ci vediamo domattina alle 9. Lasciamo l'auto al parcheggio interrato e, borsa in spalla, ci rechiamo a piedi alla nostra vicina "dimora".
Ricordo che negli altri interventi di alcolizzazione mi stupivo nel vedere gli altri "trattati" appisolarsi frequentemente mentre io mi mantenevo sveglio (ho capito cosa state pensando ... ma intendo esclusivamente nel senso che non mi appisolavo!) mentre oggi sono molto assonnato ed appena giungo in camera mi butto sul letto e torno a dormicchiare.
Alle 18,15 usciamo per una ricognizione nei paraggi e per trovare un ristorante pizzeria. Come già avevamo notato, nei paraggi dell'Ospedale vi sono diversi bar-paninoteche ma pochissimi ristoranti, anzi, attorno all'ospedale ne abbiamo visto uno solo sull'angolo tra via Albertoni e via Massarenti, in zona parcheggio. Alle 19 siamo già seduti a tavola per una pizza (me la concedo con qualche fetta di prosciutto cotto) ed alle 21 ... già in camera. Il telecomando tv non funziona (probabilmente le pile scariche) e quindi spengo tutto e ... buona notte!

Martedì 17 febbraio   = Alle 9 sono già pronto per il "ritocco" ma ... non tutte le ciambelle riescono col buco! Il dolore è più forte e sento che la Dott. non è soddisfatta appieno. E difatti mi congeda con un "Ci vediamo domani per un ecocontrasto ed eventualmente una rifinitura finale". L'infermiera dice che non ha letti per domani ... ma la Dott. mi vuole!
Quando vengo portato nello stanzino per "scivolare" nel letto, chiedo lumi e l'inf. mi spiega che l'alcool non si è espanso come doveva e al terzo tentativo, quando ho sentito il dolore più forte, la Dott. ha desistito; comunque sia quasi altri 2 cc sono entrati nella bestia. Per domani però la vede grigia, mi aveva già "sostituito" e quindi ... passo in coda.
Anche oggi molta sonnolenza (malgrado la dormita notturna!) ma questa volta la zona trattata si fà sentire (sempre però in modo sopportabile); quel che è strano è che mi duola quasi di più la parte sinistra che non la destra (quella "infilzata"). Mi verrà poi detto dalla Dott. che è normale e capita spesso, ed è dovuto alle terminazioni nervose.
Riusciamo a confermare la stanza anche per oggi e, malgrado il cambio biancheria già effettuato, ci viene applicata la "diaria" ridotta per chi si ferma più di una notte (8 euro a testa!).
Prendiamo il 27A e ci facciamo due passi in piazza Nettuno e Piazza Grande e rivisitiamo l'imponente Basilica di San Petronio; mi sento però fiacco e rientriamo con il 25, non prima di aver comprato un paio di pile per il telecomando (se lo meritano!). Tornati in camera mi concedo un'altra penichella e poi al solito ristorante per, questa volta, un piatto di spaghetti alla carbonara e una paillard con patate al forno ... non molto leggera come cena in verità; però buona parte se l'è cuccata la moglie ... discretamente affamata!
Poco dopo le 21 siamo di nuovo a letto ma questa volta, col telecomando funzionante, resisto sino quasi alle 22,30 prima di spegnere tutto (a dimostrazione di una grande resistenza)!

Mercoledì 18 febbraio   = Anche se non ci conto molto, alle 9 mi faccio vedere a distanza (come dire ... io sono qui ... fate voi!); vedo che stanno preparando il lettino a ruote e subito dopo sento "Arfelli ... andiamo!" Bene, first in ... first out ! Parte subito il "contramal" tanto, dice l'infermiera, anche se non servirà ... male non fà!
Anche oggi la bella e bionda tirocinante ... fa tirocinio scrutandomi con la sonda che, all'arrivo della titolare, cede immediatamente a mò di testimone. Bene, siamo pronti: "un bel respiro ... trattenga il fiato" e richiede 2 cc di sonovue (il contrasto ecografico) che mi viene immediatamente iniettato. Dice che non andiamo male ma vuole fare un ritocco.
Spenellate varie, ago da 15 cm con 3 fori e solita procedura: "trattenga il fiato ... male ?" Non è facile rispondere trattenendo il fiato, mugugno un "non molto" e alla terza richiesta rispondo "un pochino"; mi concede un ulteriore "cicchetto" prima di estrarre l'ago e darmi appuntamento al 19 marzo per il controllo con eco contrasto. Bevuti altri 2 cc. di alcol.
Alle 16 ci avviamo al parcheggio dove sborsiamo oltre 30 euro (come il pernotamento!) per recuperare la vettura ed avviarci verso casa per strada normale (la tangenziale è intasata).


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