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La "TANA" di ARF          by Arf
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04-08 Febbraio 2008 - Ospedale S.Orsola (BO)
Ricovero per ChemioEmbolizzazione
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L'attesa
Dopo aver atteso per circa 40 giorni, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, nello spirito descritto in altro diario (a zonzo per l'europa), la chiamata da Bologna che avrebbe permesso al mio fegato di ... alleggerirsi; ecco finalmente arivare la telefonata, ma ... purtroppo la tac ha evidenzaito la presenza di altri 5 o 6 noduli e quindi non è più possibile la resezione!
I chirurghi e i radiologhi hanno stabilito che la cosa migliore da fare è la "Chemioembolizzazione"; arrivare cioè, attraverso la femorale e quindi vene e capillari sempre più stretti, ad iniettare del "pesticida" nella zona di fegato più vicina possibile al nodulo e bloccarne poi l'accesso impedendo così la fuoriuscita del liquido e contemporaneamente il nutrimento della zona tumorale. Semplice no ? Per loro sì ma ... porcaccia la miseria; il fegato (e tutto il resto) è mio !!!
Ricomincia il conto alla rovescia e, manco a farlo apposta, dopo altri 40 giorni è il mio turno; fine dell'agonia.
Lunedì 04 Febbraio 2008
Ci sono alcune cose che mi sfuggono, io tento di capirle ... ma mi sfuggono, non c'è niente da fare.
La sera del ricovero, arriva una belloccia infermiera che chiama un ragazzo ricoverato nella mia stanza e lo porta nel bagno per la depilazione inguinale; trascorsa una mezz'oretta escono entrambi sudati! Passano alcuni minuti e ritorna l'infermiera che mi chiama, mi guarda, mi consegna due rasoi bilama e mi dice "si rasi bene dalla pancia sino a metà coscia!" e se ne và.
Quando sono uscito dal bagno ero ben depilato ma sudato, ed ho capito perchè l'infermiera era uscita sudata dal precedente intervento; quello che non ho capito è come mai era sudato anche il ragazzo visto che a lui la depilatio l'ha eseguita l'infermiera! Mah; misteri della medicina! (Fandonie! Nella mia stanza non c'erano giovani aitanti e la depilatio ... ognuno per sè!)
Dopo la depilatio la ... purgatio ! Sul comodino trovo una busta del famigerato "Sale amaro" ... e non venite a chiedermi il perchè del nome, potrei anche rispondere male!
Martedì 05 Febbraio
La mattina sono abbastanza teso e la notizia che dovrò fare anche una scintigrafia alla schiena per due macchie sospette ... non contribuisce certo a rilassarmi.
Mi viene proposto inoltre di entrare in un protocollo sperimentale (al quale possono accedere solo i "nuovi" pazienti) di un nuovo trattamento con "microsfere" anzichè con liquido tradizionale. Questo sistema "dovrebbe" essere più efficace pur utilizzando una minor quantità di farmaco. La scelta effettiva del trattamento viene però lasciata al caso (un sorteggio) e deve rimanere sconosciuto al paziente (ma questo l'ho capito dopo !). Mi sembra doveroso aiutare la ricerca ed acconsento ad entrare nel protocollo di sperimentazione.
Alle 11,30 arriva l'autolettiga che mi porta al "Malpighi" (Ospedale adiacente) dove indosso il camicione bianco. Verso le 12 entro in "angiografia"; una gentilissima infermiera (di origine mantovana!) mi rende edotto sulla procedura a cui sarò sottoposto e mi anticipa gli eventuali "effetti collaterali" che potrei accusare (febbre alta, vertigine, mal di stomaco, vomito ecc. ecc.). Alcuni giovani "specializzandi" (1 ragazzo e 5 ragazze!) si prendono "cura" di me ed iniziano (il ragazzo coadiuvato da due ragazze) l'intervento.
Sono pienamente consapevole che siamo in una clinica universitari e gli specializzandi devono fare pratica ma ... non sono proprio rilassato e certe frasi del tipo "No, no, vai più piano!" piuttosto che "No, fermati! Dall'altra parte... ", "No, non quello ... l'altro!" non me li fanno considerare con molta simpatia in questo momento!
Posizionato il microcatetere, arriva la "titolare" per la "disinfestazione" vera e propria. Ogni tanto (7 - 8 volte; non ho tenuto il conteggio) mi "pinzano" il naso, si riparano nel bunker e ... "trattenga il respiro e non muova la pancia!". Eseguo bovinamente ma agli ultimi comandi comincio a sentire un mal di stomaco crescente. Oserei dire "crampi allo stomaco", molto accentuati ma sopportabili. Verso la fine arriva anche un leggero giramento di testa con un preavviso di nausea, ma quando stò per avvisare, sento un "per oggi basta così; prepariamo per il prossimo!" e i malori lentamente decrescono. I "lavori" sono nettamente in ritardo sulla tabella di marcia e gli "addetti" decidono di accorciare i tempi facendomi "tamponare" fuori, in sala preaparazione (praticamente il corridoio-magazzino) e aver modo così di sistemare la sala angiografica per il prossimo intervento.
Attraverso una porta aperta intravedo mia moglie e le faccio un cenno col pollice alzato! Le mani calde e femminili della specializzanda che mi stà tamponando la safena e "tastando" l'inguine alla ricerca di eventuali ematomi, mi stanno pure facendo passare il mal di stomaco! Il "normale" tamponamento è di circa 15 minuti ma ... il sangue è fluido, le piastrine sono basse, il contatto è piacevole, la specializzanda è carina ... meglio non rischiare e proseguire la compressione.
Dopo mezz'ora un grosso rotolo di garza fissato con due lunghi nastri di cerotto elastico prende il posto delle dita "anchilosate" della mia "tamponatrice". Preferivo le sapienti dita!
Sono in attesa dei barellieri, vicino a me è rimasta solo l'infermiera, gli altri sono quasi tutti a pranzo. Improvvisamente sento un pizzicorino al naso, come quanto è in arrivo un raffreddore ... può essere che abbia preso un pò di freddo col solo camicione ma ... già i sintomi del raffreddore ? Mi sembra strano!
Passano pochi minuti e sento una parte di palato che si "raggrinzisce" ... le labbra mi si gonfiano ... la parte di palato "raggrinzito" si sposta e si espande ... ho un attacco allergico e chiamo l'infermiera!
Come mi vede mi mette un flebo di ... non so cosa e chiama un'anestesista del piano di sopra che arriva subito dopo cercando di tranquilizzarmi; alta, mora, carina e simpatica ma ... la sua espressione mi lascia intendere che dovrò essere io a tranquilizzare lei! (Mi diranno poi che ero tutto gonfio con gli occhi rossi sporgenti e le palpebre cadenti; non proprio quello che si può definire ... un giovane di bell'aspetto!). Mi somministra subito un flebo di antistaminici dicendo "adesso starà meglio", passano i minuti e dico "adesso non stò meglio ... mi si stà gonfiando anche la gola!". Sento, dal vocio, che sono rientrati gli specializzandi ed il personale del reparto; l'anestesista parlotta con qualcuno e decidono di riportarmi in sala per monitorarmi. Dalla panchina viene chiesto il cambio: fuori il paziente preparato per l'intervento e dentro io; pinza al dito e fascia al braccio (faccio da capitano?) ed eccomi monitorato.
Altro antistaminico ma le cose non accennano a migliorare, anzi; però se tengo il viso girato lateralmente riesco ancora a respirare decentemente, e lo dico! Cortisone ? No, grazie, .. sono allergico! L'infermiera si avvicina e ... "stia tranquillo, ha due brave Anestesiste a sua disposizione!" ... "Sì, ma chissà cosa mi vengono a costare!" ... "Mi accontento anche di un compenso in natura ... magari un bel paio di scarpe!" risponde la mora anestesista che nel frattempo si è munita di un kit per l'intubazione ... "Benissimo, vicino a casa ho un bel negozio cinese !" ... "No, no, voglio solo scarpe griffate!" ... "Non ci sono problemi, in negozio hanno delle ottime scarpe cinesi e napoletane griffate !"
Uno sguardo attorno e mi vedo circondato da 7 (dico sette) donne che mi coccolano e sono tutte per me ... ma la presenza perenne dell'intubatore in mano e pronto all'uso (loro) davanti al naso (mio) non mi permette di inorgoglirmi più di tanto.
"Va meglio ?" ... "Mica tanto" ... "le faccio una iniezione di adrenalina ... ma non mi dica che il mese scorso mi ha fatto un'infarto!" ... "No ... e spero che non me lo faccia venire lei con questa iniezione!". Non sento tachicardia o battito accentuato come mi aveva predetto, ma non sento neanche miglioramento ... però neanche peggioramento!
Passano ancora alcuni minuti (decine?) e mi arriva la seconda iniezione di adrenalina che lei definisce "di richiamo". Poco per volta e molto lentamente, sento le labbra sgonfiarsi e vedo il viso riprendere colore (quello dell'anestesista, ovvio!). Sono le 17 circa quando vengo riaccompagnato in reparto ... e lì mi viene spontaneo il gestaccio!
Mercoledì-Venerdì 06-08 Febbraio
Quasi normale routine, in assenza di febbre e qualsiasi altro effetto collaterale; anche la scintigrafia non riscontra nulla di anomalo alla schiena e tiro un bel respiro di sollievo.
Ancor più corroborante il fatto che nell'intervento in angiografia non abbiano dato importanza (ritenendoli comunque non attivi) agli altri 4-5 trovati invece con la tac.
Se non fosse stato per il precedente shock anafilattico sarebbe stato veramente un intervento assolutamente indolore (un attimo di mal di stomaco!) e per niente fastidioso!
Alla fine però mi ritrovo che pur avendo eliminato un pezzo di fegato non posso manco vantare una diminuzione di peso!
E' necrotizzato, non serve a nulla (crea anzi dei danni), è un peso inutile, ma ... è lì ... e non si può rimuovere; proprio come certi enti statali !
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